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Le fonti archivistiche

La tematica del prelievo coatto di manodopera di civili italiani per il Terzo Reich si sta mettendo a fuoco attraverso una capillare ricerca sulle fonti d’archivio, ancora in fieri, avviata in Italia e Germania.

In particolare in Italia presso:

  • Archivio Centrale dello Stato (ACS) a Roma;
  • Archivi di Stato e prefetture delle aree prese in esame;
  • Archivi degli Istituti storici della Resistenza delle aree prese in esame;
  • Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).

In Germania presso:

  • I grandi archivi regionali (dei Länder), di Stato e comunali;
  • ITS di Bad Arolsen;
  • Bundesarchiv Berlin- Licterfelde (BA);
  • Bundesarchiv – Militärarchiv Freiburg im Breisgau;
  • Politisches Archiv des Auswärtigen Amtes Berlin.

Tra quelle che a tutt’oggi si sono potute esaminare, sono di rilevante interesse per la ricca documentazione ivi contenuta i circa 20mila fascicoli di civili registrati nel 1996 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, riguardanti le pratiche per gli indennizzi a cittadini italiani colpiti da misure di persecuzione nazional-socialista (D.P.R. 6 ottobre 1963, n. 2043). Ciascun di questi fascicoli, presenti nell’Archivio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, annovera in media sei/otto documenti: la domanda così come è stata formulata dall’intestatario della richiesta, copie di libretti e tesserini di lavoro, fotografie, corrispondenza etc., un materiale documentaristico da cui possono evincersi  dati utili per essere inseriti nel data base dopo opportuna verifica e controlli incrociati con altre fonti archivistiche e bibliografiche italiane e tedesche.

Utilissima è stata la riproduzione digitale integrale della documentazione acquisita presso l’Archivio Centrale dello Stato (ACS), Fondo versamento ex Istituto Nazionale per i Cambi con l’Estero  (INCE), Ufficio Italiano Cambi (UIC). I dati rilevati per ciascuna persona (cognome e nome, lavoro, retribuzione) vanno ad implementare quelli acquisiti da altre fonti, già registrati o ancora da registrare, come quelli, ad esempio, estrapolati dai documenti raccolti presso la ex Deutsche- Dienststelle di Berlino, oggi Bundesarchiv, o da altri archivi territoriali sia in Germania che in Italia. 

In ciascuna scheda del database c’è un’apposita voce in cui sono  indicate le fonti d’archivio da cui sono stati estrapolati i dati inseriti. Per la loro convalida, è necessario il controllo incrociato dei dati e il loro riscontro almeno su due fonti. 

Uno studio approfondito sull’argomento è stato pubblicato nel volume Lavorare per il Reich. Fonti Archivistiche per lo studio del prelievo di manodopera per la Germania durante la repubblica sociale italiana, a cura di Giovanna D’Amico, Irene Guerrini, Brunello Mantelli– Novalogos, 2020.